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Tecarterapia: efficace o placebo?

 

 

 

La Tecarterapia (TECAR o Trasferimento elettrico resistivo capacitivo) è una terapia non invasiva che sfrutta il principio della diatermia, ovvero utilizza l’aumento di temperatura all’interno del corpo per accelerare i processi rigenerativi dell’organismo (1).

COME FUNZIONA?

La tecar è costituita da un elettrodo mobile, maneggiato dal fisioterapista, che tratta la parte interessata dalla patologia e un elettrodo fisso (piastra) che è a contatto con la pelle del paziente, fungendo da conduttore.

Lavora secondo due modalità: capacitiva e resistiva.

La modalità capacitiva è indicata per il trattamento di problematiche inerenti a tessuti molli, con bassa resistenza alla corrente (ad esempio muscoli, cute, tessuto connettivale, vasi sanguigni e linfatici).

La modalità resistiva, invece, risulta ideale per il trattamento di danni a tessuti con un’alta resistenza al passaggio di corrente (ad esempio ossa, articolazioni, tendini, legamenti e cartilagini).

Gli effetti variano in relazione al tipo di applicazione. Nell’applicazione a basso livello energetico (atermia) si verifica la biostimolazione cellulare e tissutale, riduzione del dolore, riduzione delle contratture e aumento dell’estensibilità del tessuto connettivo. Quando si utilizzano livelli medi di energia si riscontrano, oltre agli effetti sopracitati, anche la vasodilatazione del microcircolo. Livelli alti di energia hanno effetti analgesici, vasodilatativi e di drenaggio linfatico (2).

 

IN QUALI PATOLOGIE È INDICATO L’UTILIZZO DELLA TECAR?

In ambito medico, la Tecarterapia trova largo impiego:

  • nel recupero da infortuni quali distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti, borsiti, esiti di traumi ossei, distrazioni legamentose e problemi articolari;
  • nel trattamento di patologie muscolari e osteoarticolari, come lesioni muscolari (contratture, stiramenti e strappi), miositi, dorsalgie, lombalgie, artrosi e infiammazioni osteoarticolari;
  • nei programmi riabilitativi post-operatori.

 

CONTROINDICAZIONI

Il trattamento con tecarterapia è controindicata nei pazienti portatori di pacemaker o altri apparecchi elettronici impiantati, donne in gravidanza e pazienti con potenziali patologie oncologiche.

 

NEI DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI È EFFICACE?

Sebbene molti pazienti riferiscano comunemente una risposta ottimale alla tecarterapia, in termini di rapida riduzione del dolore, al momento non esistono evidenze scientifiche che ne dimostrino, con chiarezza, l’efficacia.

Molti direbbero di si, altri parlano spesso di effetto placebo.

Ma questo dipende dalla persona e dalla natura del problema: è logico che non è possibile pensare di poter risolvere una problematica muscolo-scheletrica soltanto con qualche seduta di tecar.

Stagi in uno studio del 2008 ha messo a confronto due gruppi di pazienti con lombalgia cronica: il gruppo A è stato sottoposto a tecarterapia e fisioterapia, il gruppo B è stato sottoposto a placebo (apparecchio spento) e fisioterapia.

Il primo ha mostrato un netto miglioramento già dalla fine del trattamento e nel giorno successivo, con un temporaneo beneficio non sempre stabilizzato al termine del ciclo di terapia. Il gruppo B (gruppo di controllo) ha mostrato nessun o scarso beneficio.

Nel trattamento del dolore lombare, l’uso della tecarterapia appare essere molto utile, in quanto abbassare l’intensità del dolore già in fase acuta significa poter lavorare in maniera più completa ed efficace già dai primi momenti della riabilitazione.

Un altro studio ha dimostrato che il trattamento con tecarterapia, associato a fisioterapia, effettuato su pazienti con tendinopatia della cuffia dei rotatori, ha determinato la riduzione dell’edema nelle prime tre sedute di trattamento, e il ripristino della mobilità attiva e passiva con significativa riduzione della sintomatologia dolorosa già dopo le prime quattro settimane, con ulteriori miglioramenti dopo l’ottava settimana (4).

Quindi, ottenere un’alta compliance da parte del paziente e ridurre l’intensità del dolore con la tecarterapia, ci aiuta a poter controllare meglio i tempi della riabilitazione e diminuire la probabilità di incorrere in complicanze secondarie legate all’immobilità e al non uso, sia nel paziente acuto che cronico (5).

 

CONCLUSIONE

In conclusione, possiamo dire che non ci sono evidenze scientifiche riguardo l’efficacia della tecarterapia. Ma alcuni studi hanno dimostrato che la tecarterapia associata ad un programma di rieducazione funzionale mirato è efficace, in quanto riesce ad accorciare i tempi di guarigione, e ridurre possibili complicanze secondarie.

Pertanto, il protocollo riabilitativo migliora con l’effetto sinergico tra trattamento TECAR e fisioterapia (3).

 

BIBLIOGRAFIA

  1. Raphaël Vincent, La Técar thérapie à l’heure de la pratique factuelle : une revue exploratoire, Kinésithérapie, 2020.
  2. Ganzit GP, Stefanini L. Stesina G. La Tecarterapia® nel trattamento di patologie acute e croniche da sport. Tecar® Medical evidence 2008. 2009.
  3. Galen Med J. Effects of Transfer Energy Capacitive and Resistive On Musculoskeletal Pain: A Systematic Review and Meta-Analysis. 2022
  4. Samuel Ribeiro, Bebiana Henriques, Ricardo Cardoso. The Effectiveness of Tecar Therapy in Musculoskeletal Disorders. International Journal of Public Health and Health Systems, 2018.
  5. Stagi et al, Studio clinico randomizzato in doppio cieco: tecarterapia versus placebo nel trattamento della lombalgia, MEDICAPHYSICA EUROPEAN JOURNAL OF PHYSICAL AND REHABILITATION MEDICINE, 2008.

 

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