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L’importanza della riabilitazione nei traumi sportivi: intervista a Fabrizio Ravanelli

L’importanza della riabilitazione nei traumi sportivi

“Al fianco dei campioni: intervista a Fabrizio Ravanelli”

Sempre più frequentemente i traumi sportivi richiedono un intervento mirato con un approccio multidisciplinare per il recupero e la riabilitazione dell’atleta. Infatti, sin dal primo momento del trauma, una corretta diagnosi e una corretta valutazione clinica sono indispensabili per impostare il protocollo riabilitativo.
I traumi da sport che si presentano più frequentemente si possono distinguere in lesioni muscolari, traumi contusivi e distorsivi e, nei casi più gravi, fratture.
Per identificare ed inquadrare la tipologia di problema, è necessario effettuare esami diagnostici come ecografia, RX o risonanza magnetica, supportati da test clinici e funzionali e da una corretta anamnesi.
Nel nostro centro, il protocollo riabilitativo viene impostato con un approccio terapeutico multidisciplinare, con la collaborazione tra staff medico e fisioterapico, valutando la procedura da tenere, le tempistiche e le modalità di intervento.
Oggi vogliamo riportare la testimonianza di un amico, ma soprattutto di un grande campione che ha vissuto nella sua carriera sportiva l’importanza della riabilitazione sportiva e del rapporto con lo staff medico e con i fisioterapisti: Fabrizio Ravanelli.
In base alla tua esperienza, qual è l’importanza del personale qualificato nella riabilitazione post traumatica?
L’importanza del personale qualificato per riprendere dopo un infortunio credo sia fondamentale.
Oggi posso raccontarvi la mia esperienza vissuta nella preparazione alla finale di Champions League del 22/05/1996 vinta dalla Juventus contro l’Ajax a Roma.
Ho vissuto un periodo pieno di problemi a causa di un’infiammazione al tendine di Achille sinistro e di conseguenza infiammazione allo sperone sinistro del piede. Ho capito subito che se avessi voluto giocare questa partita avrei dovuto credere e dedicare anima e corpo al mio staff sanitario.
Sapevo anche che per far sì che tutto potesse filare liscio ci doveva essere un’organizzazione tra staff medico, fisioterapico, fisico e allenatore impeccabile.
Credo che per il raggiungimento del miglior risultato ci voglia una grande competenza, organizzazione e serietà nel saper gestire tutti i tempi di sedute fisioterapiche e allenamenti mirati in palestra come ho dovuto fare io in preparazione al mio obiettivo che era la finale di Champions League.
Ci sono altri aspetti che ritieni fondamentali per un completo recupero dopo un infortunio?
L’infortunio e il dolore nella pratica sportiva sono una realtà che tutti prima o poi devono affrontare. Se la moderne tecniche mediche e fisioterapiche hanno reso la ripresa fisica molto più semplice di quanto fosse in passato, permangono spesso pensiero ed emozioni negative da parte dell’infortunato, che possono pregiudicare o più semplicemente rallentare la sua completa ripresa.
Per questo, è molto importante un affiancamento continuativo di preparazione mentale, in quanto aiuta il processo di recupero e di guarigione, offre un supporto nell’affrontare il dolore e nel superamento della paura di ricadute e permette la strutturazione di un lavoro per obiettivi finalizzato al pieno recupero.

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