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In cosa consiste la riabilitazione della frattura al femore

Riabilitazione Domiciliare della Frattura al Femore | Fisiogroup Medical Center

La frattura del femore, l’osso più lungo e voluminoso del corpo umano situato nella coscia, è un evento che può verificarsi a tutte le età. Visto l’importante ruolo che questo osso ricopre nel movimento degli arti inferiori e nella deambulazione, in caso di frattura è necessario far subito ricorso alle idonee cure mediche e proseguire con il miglior percorso riabilitativo.

Nonostante il femore sia un osso molto resistente, le cause che possono portare alla sua rottura sono differenti: cadute, incidenti stradali o traumi sportivi nel giovane, invece, nell’anziano la causa principale è rappresentata dall’osteoporosi che comporta un indebolimento della struttura ossea.

Attualmente lo standard di trattamento per la frattura del femore consiste nella riduzione e stabilizzazione chirurgica della frattura. In seguito, ricopre un ruolo fondamentale la riabilitazione post-frattura per cercare di ridurre al minimo le possibili complicanze legate all’intervento e per garantire al paziente un ritorno alla deambulazione e alle attività precedenti il trauma.

Riabilitazione domiciliare: soluzione ideale per gli anziani

La riabilitazione può svolgersi sia in ospedale che in centri specializzati, ma c’è anche un’altra opzione: la riabilitazione domiciliare. Quest’ultima si rivolge prevalentemente alle persone anziane, più fragili e con maggiori difficoltà di spostamento dal domicilio verso le strutture dedicate.

La riabilitazione domiciliare aumenta negli anziani il senso di sicurezza e comodità, con una forte e positiva incidenza anche sul successo e sui tempi di recupero post-frattura. Svolgere la terapia in casa, infatti, offre il vantaggio di avere a disposizione il vero ambiente in cui il paziente si sposta quotidianamente, garantendo così la possibilità di eseguire training mirati per quell’ambiente.

Generalmente, in caso di frattura al femore, il recupero funzionale dell’arto passa per tre fasi rieducative:

  • FASE 1 → Lavoro sulle articolazioni tramite esercizi volti a stimolare nel paziente l’auto-mobilizzazione e la ripresa del movimento e per ridurre la percezione di dolore;
  • FASE 2 → Potenziamento della muscolatura di anca e ginocchio attraverso esercizi specifici, eseguiti più volte al giorno, anche in autonomia. Miglioramento della propriocezione dell’arto ossia la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli senza il supporto della vista.
  • FASE 3 → Rieducazione al movimento e alla deambulazione ripristinando i naturali schemi motori.

Affinché la riabilitazione porti a dei risultati nel minor tempo possibile è necessario impegnarsi a fondo negli esercizi di riabilitazione assistita che prevedono:

  • Potenziamento muscolare;
  • Esercizi di stretching;
  • Potenziamento della coordinazione;
  • Controllo attivo del capo e del tronco;
  • Passaggi dalla posizione seduta a quella eretta.

Riabilitazione domiciliare della frattura al femore: un approccio innovativo

Ad oggi, un approccio innovativo che si sta diffondendo nella riabilitazione delle fratture di femore è quello della presa in carico globale del paziente, che prende in considerazione non solo gli aspetti di recupero neuro-motorio ma anche gli aspetti di carattere internistico, osteo-metabolico, ergonomico, sociale e psicologico eventualmente presenti. La presa in carico globale si esplica attraverso un progetto riabilitativo individuale, specifico per la disabilità presente, definendone gli obiettivi raggiungibili a breve, medio e lungo termine, gli strumenti utilizzabili, il timing necessario, le scale di misurazione necessarie per verificare gli obiettivi delineati e le diverse personalità di riferimento nei singoli programmi.

Questo approccio riabilitativo è garantito dalla coesione e dalla collaborazione di un gruppo di professionisti altamente preparati (team riabilitativo) che condivideranno i punti di forza del paziente, partecipando alla valutazione funzionale ed alla pianificazione del progetto riabilitativo.

Anche il nostro centro offre un servizio di riabilitazione domiciliare e spesso, le attivazioni avvengono per pazienti che hanno subito una frattura di femore.

Infatti, da poco abbiamo preso in carico una paziente di circa 80 anni caduta fuori casa la quale ha riportato una frattura di femore, stabilizzata chirurgicamente, e che aveva già eseguito un mese di riabilitazione presso una struttura di degenza riabilitativa.

Dopo una prima valutazione che attestava una assenza di dolore all’arto inferiore nonostante la limitazione funzionale e la ridotta tolleranza al carico abbiamo cominciato un protocollo riabilitativo domiciliare strutturato in due sedute settimanali di un’ora per circa due mesi, per poi nel terzo mese proseguire con una seduta a settimana. Fondamentale è stata la partecipazione attiva della paziente che eseguiva gli esercizi assegnati anche durante gli altri giorni della settimana con la supervisione della badante alla quale erano state fornite tutte le indicazioni per il corretto e sicuro svolgimento delle attività.

Alla fine del percorso riabilitativo la paziente ha raggiunto la completa autonomia negli spostamenti in casa ed è tornata ad eseguire le scale per poter uscire anche all’esterno; la deambulazione avviene senza ausili all’interno dell’ambiente domestico e con l’ausilio di un deambulatore all’esterno, per una maggiore sicurezza della paziente su terreni sconnessi. Per cui la signora, a tutti gli effetti, è tornata a svolgere le attività che eseguiva prima dell’infortunio, con i dovuti accorgimenti.

 

Domande frequenti che ci rivolgono i pazienti in caso di frattura al femore riguardano i tempi di recupero necessari. È importante sapere che nelle fratture di femore e specialmente nell’anziano i tempi di recupero sono più lunghi rispetto alla protesi d’anca. Inoltre, è previsto un periodo più o meno lungo in cui l’arto deve restare fuori carico per proteggere l’atto chirurgico ed è proprio in questa fase che è fondamentale la riabilitazione, per cercare di mantenere fin da subito una buona muscolatura ed evitare l’allettamento della persona. Generalmente, i tempi di guarigione sono stimati intorno ai 3-4 mesi, considerando però che talvolta, potrebbero verificarsi delle complicanze tali da dilatare questi tempi di recupero fino all’anno.

Conclusioni

Possiamo affermare che quello che conta, in caso di pazienti anziani che necessitano di riabilitazione domiciliare per una frattura del femore, è la tempestività dell’intervento per ridurre il rischio di allettamento e danni correlati e per ridurre il tempo necessario affinché il paziente possa tornare alle attività quotidiane. È inoltre fondamentale la collaborazione tra le varie figure professionali e la famiglia o i caregivers di questi soggetti per far sì che il recupero prosegua anche al di fuori delle singole sedute.

Oltre l’impegno di tutti i soggetti coinvolti, bisogna però ricordare di non avere mai fretta: i tempi di recupero di una frattura di femore possono essere lunghi ed è necessaria pazienza e costanza per raggiungere buoni risultati!

Dott.ssa Federica Urbani

Fisioterapista

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