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VISITA NEUROCHIRURGICA

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In che cosa consiste la visita neurochirugica?

La visita neurochirurgica è utile a valutare la presenza e l’entità di:

  • patologie del sistema nervoso centrale e
  • patologie del sistema nervoso periferico (Cervello e nervi periferici) o
  • disturbi a carico della colonna vertebrale

allo scopo di individuare la cura più efficace e l’eventuale ricorso a un intervento chirurgico.                                                                                                 Il neurochirurgo raccoglie dettagliate informazioni sulla storia, sui disturbi e sullo stile di vita del paziente ed effettua un attento esame neurologico.

Durante la visita vengono valutati tutti gli accertamenti effettuati dal paziente (RM, TC, EMG, RX ecc. ); è fondamentale la valutazione della corrispondenza fra i disturbi presentati dal paziente e il referto degli esami strumentali eseguiti.

E’ bene sottolineare che non tutte le evidenze che possono emergere da un esame sono dovute a delle patologie; spesso infatti si tratta di normale invecchiamento della nostra colonna vertebrale (e quindi non occorre un trattamento chirurgico).

Quando una visita neurochirurgica è necessaria?

Il paziente viene in genere indirizzato verso una visita neurochirurgica:

  • dal medico di famiglia
  • da altro specialista
  • frequentemente anche dal fisioterapista (a cui spesso ci si rivolge in prima battuta)

che consigliano un consulto specialistico. In altri casi è la presenza di sintomi specifici che coinvolgono cranio, la colonna vertebrale o i nervi periferici (ad esempio formicolii e perdita di forza agli arti, dolori persistenti ed invalidanti) che inducono il paziente ad effettuare la visita neurochirurgica.

Quali sono le patologie più diffuse?

Le patologie più diffuse sono sicuramente quelle che riguardano la colonna vertebrale come:

  • dolori del rachide (cervicalgialombalgia)
  • deficit del midollo spinale (paralisi, mielopatia ecc)
  • dolori o deficit dei nervi periferici (sciatalgia, cruralgia, cervicobrachialgia, Sindrome del Tunnel carpale) che spesso hanno ripercussioni significative, e nei casi più gravi invalidanti, sulla vita quotidiana.

Patologie meno frequenti sono quelle che riguardano il cranio: infatti non sono da sottovalutare la comparsa di cefalea importante e persistente, disturbi della vista, deficit e parestesie agli arti.

Quali benefici ha il paziente a seguito della visita?

Il beneficio più importante è sicuramente quello di inquadrare correttamente la causa dei disturbi del paziente, e quindi indirizzarlo al trattamento più idoneo.

In genere -se non vi sono problemi di entità considerevole- il primo trattamento deve essere quello conservativo, sia farmacologico che soprattutto riabilitativo (punto cruciale prima di decidere un trattamento chirurgico).

In che cosa consiste la visita neurochirugica?

La visita neurochirurgica è utile a valutare la presenza e l’entità di:

  • patologie del sistema nervoso centrale e
  • patologie del sistema nervoso periferico (Cervello e nervi periferici) o
  • disturbi a carico della colonna vertebrale

allo scopo di individuare la cura più efficace e l’eventuale ricorso a un intervento chirurgico.                                                                                                 Il neurochirurgo raccoglie dettagliate informazioni sulla storia, sui disturbi e sullo stile di vita del paziente ed effettua un attento esame neurologico.

Durante la visita vengono valutati tutti gli accertamenti effettuati dal paziente (RM, TC, EMG, RX ecc. ); è fondamentale la valutazione della corrispondenza fra i disturbi presentati dal paziente e il referto degli esami strumentali eseguiti.

E’ bene sottolineare che non tutte le evidenze che possono emergere da un esame sono dovute a delle patologie; spesso infatti si tratta di normale invecchiamento della nostra colonna vertebrale (e quindi non occorre un trattamento chirurgico).

Quando una visita neurochirurgica è necessaria?

Il paziente viene in genere indirizzato verso una visita neurochirurgica:

  • dal medico di famiglia
  • da altro specialista
  • frequentemente anche dal fisioterapista (a cui spesso ci si rivolge in prima battuta)

che consigliano un consulto specialistico. In altri casi è la presenza di sintomi specifici che coinvolgono cranio, la colonna vertebrale o i nervi periferici (ad esempio formicolii e perdita di forza agli arti, dolori persistenti ed invalidanti) che inducono il paziente ad effettuare la visita neurochirurgica.

Quali sono le patologie più diffuse?

Le patologie più diffuse sono sicuramente quelle che riguardano la colonna vertebrale come:

  • dolori del rachide (cervicalgialombalgia)
  • deficit del midollo spinale (paralisi, mielopatia ecc)
  • dolori o deficit dei nervi periferici (sciatalgia, cruralgia, cervicobrachialgia, Sindrome del Tunnel carpale) che spesso hanno ripercussioni significative, e nei casi più gravi invalidanti, sulla vita quotidiana.

Patologie meno frequenti sono quelle che riguardano il cranio: infatti non sono da sottovalutare la comparsa di cefalea importante e persistente, disturbi della vista, deficit e parestesie agli arti.

Quali benefici ha il paziente a seguito della visita?

Il beneficio più importante è sicuramente quello di inquadrare correttamente la causa dei disturbi del paziente, e quindi indirizzarlo al trattamento più idoneo.

In genere -se non vi sono problemi di entità considerevole- il primo trattamento deve essere quello conservativo, sia farmacologico che soprattutto riabilitativo (punto cruciale prima di decidere un trattamento chirurgico).

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